È possibile ipotizzare che già all’epoca del suo viaggio di ritorno da Roma nel 990 d.c., Sigerico, di passaggio nel parmense, avesse potuto assaggiare una forma primigenia di quello che nei secoli seguenti divenne noto come Caseus Parmensis, ovvero il Parmigiano Reggiano.
Lo immaginiamo come un prodotto a pasta dura, ottenuto dal latte delle vaccine allevate nelle grance dei monaci benedettini. All’epoca difatti, è probabile che Sigerico fosse stato ospitato nei monasteri locali, nei quali si procedeva già alla caseificazione della materia prima per ottenere un prodotto durevole nel tempo e, pertanto, consumabile in quei mesi in cui il prodotto fresco non sarebbe stato facilmente reperibile. Da questa considerazione e dalla riflessione dell’importanza che sta assumendo, sempre più, l’abbinamento fra territorio e prodotti locali per i viaggiatori di ogni parte del mondo, nasce l’idea di permettere ai pellegrini moderni di vivere una serie di tappe che diano la possibilità di affiancare all’esercizio spirituale, una visita di tipo esperienziale dedicata alla scoperta del Parmigiano Reggiano.
Questo formaggio, noto in tutto il mondo da tempi immemori, è a maggior ragione particolarmente rappresentativo sia dell’esperienza di viaggio che di quella religiosa, poiché nasce dalla saggezza dei monaci Benedettini e Cistercensi intorno al dodicesimo secolo e, da allora, inizia un percorso che ancora oggi non è finito e che è andato toccando tutti gli angoli della terra, arrivando addirittura a varcare i confini del nostro pianeta nell’esperienza più sensazionale: quella di accompagnare la dieta dei cosmonauti durante le loro missioni nello spazio.
Già dal titolo, Sosta & Gusta, risultano evidenti la natura e l’intento di questo progetto: i pellegrini che lo vorranno, potranno fare tappa presso uno dei caseifici aderenti all’iniziativa, che al momento sono circa una ventina, per gustare il prodotto, scoprirne le caratteristiche, le diverse stagionature e toccare con mano la varietà delle strutture produttive che disseminano i tredici comuni coinvolti lungo la Via Francigena (Bedonia, Borgo Val di Taro, Calestano, Collecchio, Fidenza, Fontevivo, Medesano, Noceto, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, Solignano e Varano de’ Melegari).
Per dare uno strumento di utilità a coloro che desiderassero programmare la tappa in anticipo, sarà possibile accedere ad una sezione apposita sul sito di Associazione Europea delle Vie Francigene, e consultare le schede dedicate ad ogni caseificio partecipante, in cui si troveranno i contatti, l’indirizzo, e una descrizione del luogo; si potrà inoltre geolocalizzare l’azienda selezionata tramite la mappa interattiva, reperibile sia nella scheda caseificio che nella sezione apposita.
Per coloro che invece desiderassero affidarsi alla libertà del caso, sarà possibile comunque fermarsi presso uno dei caseifici aderenti che incontreranno lungo il cammino. Inoltre, nei caseifici, riconoscibili anche tramite l’esposizione del logo del progetto, sarà possibile ricevere, sulle credenziali del pellegrino, il timbro personalizzato per ogni azienda mediante il numero di matricola, ovvero quel numero che identifica ogni forma di Parmigiano Reggiano prodotta come risalente al caseificio corrispondente.
Non ci resta che augurarvi una buona sosta e un’ottima degustazione.